Jan van Kessel II 

( Anversa 1645- Madrid 1708)attr

Olio su lavagna H 24 – L 45

Una scimmia e un pappagallo compongono una ricca natura morta di frutta e verdura, con la rottura di una ciotola di porcellana cinese.

Figlio di Jan van Kessel I, era pronipote del celebre Jan Brueghel. Si trasferì da Anversa a Madrid nel 1678 per diventare pittore di corte.

San Rocco di Tommaso Garelli

TOMMASO GARELLI

(Attivo a Bologna, 1450 – 1495)

San Rocco

1455 ca. 108×51 cm

Tempera su tavola a fondo oro

Bibliografia
Mauro Minardi

La tavola in esame, che qui si pubblica per la prima volta, è stata individuata da Giacomo Alberto Calogero e Mauro Minardi come opera del pittore bolognese Tommaso Garelli. Si tratta di una notevole acquisizione per un autore relativamente nuovo agli studi, menzionato di frequente dai documenti ma sostanzialmente trascurato dalla letteratura artistica felsinea fino alla fine del XIX secolo. Solo l’interesse di Carlo Volpe e Daniele Benati, nonché le intuizioni di Luciano Bellosi e poi di Miklós Boskovits, hanno permesso a Garelli di emergere fra i protagonisti del panorama artistico bolognese subito dopo la metà del Quattrocento.

Sulla figura di Garelli e le sue notevoli menzioni documentarie si veda F. Filippini, G. Zucchini, Miniatori e pittori a Bologna. Documenti del sec. XV, Bologna 1968, pp. 158-165. Si veda inoltre S. Brevaglieri, Garelli, Tommaso, in Dizionario Biografico degli Italiani, 52, Roma 1999, pp. 283-285

FORTEZZA E FEDE  di Tiziano Aspetti

Tiziano Aspetti 

(Padova, 1559 – Pisa, 1606)

FORTEZZA E FEDE 

Coppia di figure in bronzo

cm 50x17x12

Bibliografia di confronto

L. Planiscig, La Collezione Giacinto Auriti, Vienna 1931, n. 15;
J. Pope-Hennessy, Italian Bronze Statuettes I-II, in “Essays on Italian Sculpture”, Londra – New York 1968, pp. 172-198;
P. Cannata, in S. E. Zuraw – M. G. Barberini – P. Cannata – M. L. Casanova (a cura di), Masterpieces of Renaissance and Baroque Sculpture from the Palazzo Venezia, Rome, catalogo della mostra, Athens (Georgia) 1996, pp. 50-51, n. 6;
D. Banzato, Bronzi del Rinascimento: Collezione Vok, Padova 2004, nn.26-27, pp. 78-79

Bronzo di Vitellius

Francesco Righetti
(studio)

(Roma 1738-1819)

bronzo patinato marrone raffigurante
l’imperatore Vitellius,
su base in marmo Giallo Antico
a forma di colonna scanalata in marmo di Porta Santa
H. (complessiva) 50 cm; 19⅔ in.

Dalla serie dei Dodici Cesari prodotti dalla bottega romana di Francesco Righetti (1749-1819), questo busto è basato sul modello antico del Museo Archeologico di Venezia, noto come Vitellius Grimani. Vitellio fu per breve tempo imperatore nel 69 d.C. e le Vite dei Dodici Cesari di Svetonio (II secolo d.C.) contengono un resoconto della sua vita. Nel Cinquecento, pittori e scultori cominciarono a creare numerose rappresentazioni del sovrano; tra queste Gian Battista della Porta (1542 ca. – 1597), che realizzò una copia di Vitellio Grimani per Palazzo Borghese a Roma.

Il catalogo in francese del 1794 che elenca le opere offerte dalla bottega di Francesco Righetti descrive una serie di Dodici Cesari che costano “12 paillettes ciascuno”. L’attuale busto di Vitellio era uno di questi.

Dio Fiume in terracotta

Dio Fiume sdraiato su un’urna

Terracotta su supporto successivo
in marmo bianco e grigio di Sainte-Anne

Nella mitologia greca erano i figli del dio fluviale Oceano, il più antico dei Titani, che si scontrarono con Giove per la supremazia del mondo.
che combattevano contro Giove per la supremazia del mondo. Poiché irrigava la terra, i fiumi erano venerati nei culti locali greci come
nei culti greci locali come divinità feconde. Come i fiumi erano sacri, soprattutto nelle terre aride, così lo erano le fontane e le sorgenti, rappresentate da ninfee.
e le sorgenti, rappresentate dalle ninfe, le controparti femminili delle divinità fluviali.

Prima metà del XVIII secolo

29,5 cm di altezza, 43,2 cm di larghezza, 20 cm di profondità
11,5⁄8 pollici di altezza, 17 pollici di larghezza, 7 7⁄8 di profondità

Provenienza: Collezione privata, Parigi

Cornice in ebano e pietre dure

Cornice di gran classe Cornice di gran classe

Roma XVII secolo – cm 67X62 – luce 29×23

In ebano, pietra dura, marmo rosso,
Lapislazzuli e applicazioni in bronzo dorato.

Bibliografia comparativa

T.J. Newbery, G. Bisacca, L. B. Kanter, Italian Renaissance Frames, The Metropolitan Museum of Art, New York 1990, pp. 98-99, n. 80

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